Arimane:

So benissimo perché siete qui di nuovo. Volete cercare di sondare da me il modo opportuno per guidare l'anima dell'uomo che spesso è stato già sulla vostra soglia. Poiché credete perduto Tomasio, Strader vi pare l'uomo che vi serve per le sorti della mistica confraternita. Ciò che egli ha potuto conquistare pel progresso umano dalle forze che agiscono secondo natura, a me lo deve. Io domino infatti là dove le forze meccanicamente utilizzabili prendono vigore da sorgenti di creazione.

Così deve rivolgersi al mio regno anche tutto ciò che egli può ancora produrre per l'umani Però stavolta voglio creare io stesso ciò che dovrà accadere a quest'uomo, perché a causa di Tomasio può venirmi solo danno dalle vostre azioni. Se volete servire alle potenze dello spirito, effettivamente dovete ancora acquistare quanto in questo caso avete trascurato.

 

Federico Fidato:

Alto maestro, … da questo spirito.

 

Ilario:

I cammini dell'universo … commisurata alle nostre opere.

 

Arimane:

Mi vedono, però non mi riconoscono. Se sapessero chi è il padrone qui non sarebbero certo venuti a cercare direttive, proprio loro che condannerebbero alle pene dell'inferno ogni anima umana che mi venisse a visitare.

 

Strader:

I segnali che mi ha rivolto Benedetto … splendenti vette di saggezza!

 

Arimane:

Se ti comporti giustamente, ti potrà essere sufficiente per molto tempo quanto di saggezza puoi conseguire qui.

 

Strader: Di fronte a quale spirito sta l'anima mia?

 

Arimane: Riconoscilo, se più tardi il ricordo può richiamarti ciò che provi qui.

 

Strader: Perché incontro questi uomini nel tuo regno d'ombre?

 

Arimane:

Qui sono solo come anime che nulla sanno di sé. In questo momento sono a casa, immersi in un sonno profondo. Ma qui si rivela chiaro e completo, ciò che vive nelle anime e che sveglie, esse appena appena portano a coscienza. Non possono ascoltare nemmeno i nostri discorsi.

 

Luisa Ferchtegott:

L'anima non deve credere, … solo quel che so.

 

Arimane:

E non sai neppure che, col tuo orgoglio tu porti cieca te stessa nelle tenebre. Strader, servirà alla tua opera che hai rapito con coraggio alle forze mie. Per questo non le serve la fede nello spirito che le sembra troppo umiliante pel suo orgoglio.

 

Federico Geist:

I cammini dei mistici … dalla parola del tempio.

 

Michele Edelmann:

Gli impulsi alla verità … in me il migliore adepto.

 

Giorgio Wahrmund:

Son sempre stato … il mio cammino.

 

Arimane:

Di buone intenzioni ne hanno certo, ma la loro aspirazione resta solo alla superficie dell'anima. Così potrò servirmi potentemente e per lungo tempo dei gran tesori che serbano ancora inconsci nelle profondità del loro spirito. Sembrano anche utilizzabili al mio fine che vuol sviluppare, in modo splendido e grandioso, l'opera di Strader nella vita degli uomini terreni.

 

Maria Treufels:

Un senso sano … un lucido sguardo sulla realtà.

 

Arimane:

Lei parla in sogno della realtà, e quando è sveglia sogna ancora meglio. Così ora rende a me servizi pessimi. Forse li migliorerà nella vita futura, ma allora si presenterà come occultista e a richiesta spiffererà agli uomini le loro vite per filo e per segno, dai primi giorni della Terra. Però farà gran fatica ad apprezzare la coerenza: nella vita precedente ha strapazzato Strader ben bene e adesso lo elogia. Cambiano le cose col tempo! Lucifero avrà più soddisfazione da lei.

 

Francesca Demut:

Il severo regno … si faranno guidare da pensieri.

 

Caterina Ratsam:

Gli uomini aspirano … non la trovano da nessuna parte.

 

Arimane:

Sono fatte così le anime che vogliono sentire la soddisfazione di tenere bei discorsi; però mancano di solidità di base. Esse mi rimangono del tutto inaccessibili, però in avvenire svolgeranno parecchie cosette che mi potranno portare frutti squisiti. Sono ancora ben lontane dall'essere quel che si credono.

 

Bernardo Redlich:

Se vien meno la prudenza … solo un pensare rigoroso.

 

Erminia Hauser:

Le cose del mondo … per capire la vita.

 

Gaspare Stcirmer:

Vivere nella fantasia … entro l'esistere.

 

Maria Kune:

L'anima che vuole … il proprio essere nasconde.

 

Arimane:

Soltanto umano è ciò che quest'anime contengono, ma non si può sapere che cosa raggiungeranno. Con loro può tentare Lucifero; egli può far loro credere che stanno sviluppando con vigore forse così non son perdute del tutto per lui. soltanto la forza particolare che hanno nell'anima;

 

Ferdinando Reinecke:

Chi vuol afferrare … a nulla su questa Terra.

 

Arimane:

Questo qua è destinato a fare il filosofo, e lo sarà nella prossima vita. Con lui porto solo i conti in pareggio. Dei dodici ne prendo sette per me e ne do cinque a mio fratello Lucifero. Di tempo in tempo osservo gli uomini e ricerco cosa sono e cosa possono fare. E quando ne ho scelti dodici per me non ho bisogno di cercare di più. Se nel contare arrivo al tredicesimo, somiglia al primo in modo trasparente. Quando poi ne posso attirare dodici nel mio dominio, per il carattere della loro anima, anche altri li devono seguire.

Finora non m'è riuscito nulla di tutto ciò, la Terra non si è voluta del tutto arrendere a me. Ma io voglio lottare lungo le eternità finché forse non giunga alla vittoria. Si deve usare tutto ciò che non è ancora perduto.

Tu vedi bene che non dico belle parole, veramente non voglio piacere agli uomini. Chi vuole destare entusiasmo per i suoi obiettivi con discorsi tessuti piacevolmente se ne deve andare in ben altre sfere, ma chi con la ragione e col senso della verità vede le cose che accadono qui per mezzo mio, deve riconoscere che si trovano presso di me le forze senza le quali i figli dell'uomo dovrebbero perdersi completamente nell'esistenza terrestre. Persino i mondi spirituali han bisogno di me: infatti essi mi rapiscono le anime solo dopo che io ho agito nelle loro profondità. Se poi ai miei avversari riesce di far creder falsamente che il mio essere non sia indispensabile nell'universo, le anime sognano sì di mondi sublimi,

ma una grande forza è perduta nel divenire della Terra.

 

Strader:

Tu vedi in me un’anima che … lamentarmi, piangere.

 

Tomasio:

Maria, l'orrore … Dove trovo la forza per oppormi interiormente?

 

Maria: 

Il mio sacro voto severo … l'effetto salutare.

 

Arimane:

Sono mandati a me da Benedetto. Li ha guidati in modo che mi riconoscano, se mi sentono nel mio dominio. Tomasio, il Guardiano nel mio regno ti ha dovuto guidare i primi passi che devi fare verso quella luce che tu cerchi nelle profondità del tuo essere. Io ti posso dare la verità, ma nel dolore che io soffro da migliaia e migliaia di anni, perché la verità può ben trovarmi qui; ma prima che essa varchi le mie porte deve separarsi dalla gioia.

 

Tomasio:

Devo dunque contemplare senza gioia l'anima che desidero cosi ardentemente vedere?

 

Arimane:

Il desiderio dà la felicità solo se il tepore dell'anima lo cova, ma qui i desideri si congelano, e devono vivere così nel freddo polare.

 

Maria:

E negli eterni desolati campi … dell'anima tua!

       

Arimane:

Il Guardiano stesso dovrà portarti la luce cui in questo istante ardentemente aspiri.

 

Tomasio: Io potrò vedere Teodora!

 

Guardiano:

L'anima che sta davanti … nel vecchio che hai visto.

 

Tomasio:

Io vedo di nuovo, … non deve essere che Teodora.